Terremoto Assisi, nel 1997 il sisma tra Umbria e Marche

terremoto assisi

Il terremoto Assisi mise a rischio il patrimonio artistico della città del Patrono d’Italia: 26 anni fa il fondamentale intervento dei Vigili del Fuoco

Per terremoto Assisi s’intende uno sciame sismico che ha investito Umbria e Marche nei mesi settembre-ottobre del 1997 e nel marzo 1998. La scossa più potente si è registrata il 26 settembre 1997 (magnitudo 6.0 della Scala Richter) e ha avuto come epicentro Annifo, frazione di Foligno (PG). Il bilancio è stato di Undici morti, circa 100 feriti e decine di migliaia di case danneggiate, a cui va aggiunto il crollo della volta della Basilica maggiore di San Francesco d’Assisi, che ha richiesto un lavoro straordinario per il restauro.


INDICE
– Terremoto Assisi: la sequenza delle scosse
– L’intervento dei Vigili del Fuoco
– Terremoto Assisi: il restauro della cappella
– Il crollo del “Torrino” di Foligno
– I Vigili del Fuoco: essere al servizio della comunità


Terremoto Assisi: la sequenza delle scosse

In realtà, come anticipato, il terremoto Assisi non è stato un evento sismico singolo. Le scosse infatti iniziarono il 5 maggio 1997 (magnitudo 3.4) per poi ripresentarsi una settimana più tardi con un’intensità maggiore (magnitudo 4.7). Dopo un altro evento datato 4 settembre, i terremoti più intensi ebbero luogo il 26 settembre alle ore 2.33 e alle ore 11.40 (magnitudo 6.0). Il peggio sembrava essere passato, tuttavia lo sciame sismico continuò per tutta la prima metà del mese di ottobre, per poi andare a scemare tra marzo, aprile e giugno del 1998.

Nel corso di 12 mesi, dunque ci furono 18 scosse ben distinte, che seminarono il panico nella popolazione umbra e marchigiana.

L’intervento dei Vigili del Fuoco

I Vigili del Fuoco accorsero immediatamente sui luoghi più colpiti dalla scossa del 26 settembre. Oltre che persone e abitazioni, il sisma colpì duramente anche l’inestimabile patrimonio artistico umbro. In particolare, a destare più preoccupazione era la Basilica di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Per verificare eventuali danni strutturali si recarono sul posto due tecnici e due frati (padre Angelo Alpi, Zdzislaw Borowiec, Bruno Brunacci, Claudio Bugiantella), oltre che al giornalista di Umbria Tv, Paolo Antolini.

Fu quest’ultimo a riprendere le immagini che in pochi minuti fecero il giro del mondo. Nel video girato dal cameraman si vede infatti la volta della Basilica Superiore crollare, uccidendo sul colpo le quattro persone che si ritrovarono intrappolate sotto le macerie. A quel punto, si rese indispensabile cercare di salvare i preziosissimi affreschi di Giotto che decoravano la volta della cappella.

Appena intuita la gravità di quello che stava succedendo, il Nucleo Soccorso Speleo Alpino Fluviale (S.A.F.) si precipitò sul posto. Qui i membri del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco compirono un’impresa titanica. Fotografare e numerare cioè tutte le macerie che sarebbero state poi cruciali per il restauro della volta. Il lavoro dei pompieri fu prezioso anche nella fase di messa in sicurezza del sito. Per quanto riguarda il terremoto Assisi, il Nucleo ha collaborato con le Sovrintendenze ai Beni Culturali e Ambientali.


Terremoto Assisi: il restauro della cappella

La Basilica venne dichiarata inagibile e immediatamente partirono le iniziative per recuperare il salvabile. Sotto la scure delle continue scosse di assestamento, vennero recuperati oltre 300 mila frammenti in corrispondenza dell’arcone dei santi, della vicina Vela di San Girolamo, della Vela stellata e della Vela di San Matteo. Alla raccolta è poi seguito un lavoro di selezione e classificazione dei frammenti: un enorme e complicato puzzle vecchio di secoli e danneggiato dal sisma. Per il riconoscimento fotografico furono infatti fondamentali le foto a colori scattate in precedenza alla Basilica.

Il 26 settembre 2001 gli otto santi dell’arcone vennero ricollocati, mentre le lacune si compensarono con delle tecniche di restaurazione particolari. L’anno successivo fu rinnovata anche la Vela di San Girolamo, crollata in 80 mila frammenti su una superficie di 80 metri quadrati. Il 5 aprile 2006 vennero riaperte al pubblico anche la Vela di San Matteo e il Cielo Stellato.

I restauratori e i Vigili del Fuoco impegnati in quello che fu ribattezzato il “Cantiere dell’utopia” furono decine per 60 mila ore di lavoro e un costo complessivo di circa 37 milioni di euro.

Il crollo del “Torrino” di Foligno

Anche il patrimonio artistico di Foligno subì gravi danni. In particolare, fu la torre campanaria (detta il “Torrino”) a pagare il prezzo più alto. I Vigili del Fuoco infatti cercavano di mettere in sicurezza la struttura e di recuperare le due campane cadute all’interno della torre: la più antica (1512) pesava 6 quintali. Mentre erano in corso queste operazioni, però, il monumento cedette e crollò davanti agli occhi attoniti dei presenti. Fu un duro colpo per la comunità di Foligno, che però si strinse attorno al S.A.F. Vigili del Fuoco, che il 15 ottobre 2007 ricevettero il plauso degli abitanti del posto nella cerimonia di inaugurazione del nuovo “Torrino”.


I Vigili del Fuoco: essere al servizio della comunità

Insomma, anche nella circostanza del terremoto Assisi i Vigili del Fuoco hanno svolto la loro parte con professionalità e passione. I pompieri infatti sono il primo presidio dello Stato a manifestarsi sui luoghi colpiti dalle calamità naturali. Ecco perché essere membro del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco significa esserci sempre per la comunità e mettersi al servizio della stessa con dedizione e tempestività.

Se vuoi intraprendere questo meraviglioso percorso ed essere un punto di riferimento per il territorio, allora non esitare: contatta Nissolino Corsi e ottieni una consulenza gratuita. Il tuo sogno di vestire la divisa Vigili del Fuoco non è mai stato così vicino.

Quando avvenne il terremoto Assisi?
Per terremoto Assisi s’intende uno sciame sismico che ha investito Umbria e Marche nei mesi di settembre e ottobre del 1997 e nel marzo 1998. La scossa più potente si è registrata il 26 settembre 1997 (magnitudo 6.0 della Scala Richter) e ha avuto come epicentro Annifo, frazione di Foligno (PG). Il bilancio è stato di Undici morti, circa 100 feriti e decine di migliaia di case danneggiate, a cui va aggiunto il crollo della volta della Basilica maggiore di San Francesco d’Assisi, che ha richiesto un lavoro straordinario per il restauro.
Perché nel terremoto Assisi i Vigili del Fuoco sono stati importanti?
I Vigili del Fuoco accorsero immediatamente sui luoghi più colpiti dalla scossa del 26 settembre. Oltre che persone e abitazioni, il sisma colpì duramente anche l’inestimabile patrimonio artistico umbro. In particolare, a destare più preoccupazione era la Basilica di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
 
La Basilica venne dichiarata inagibile e immediatamente partirono le iniziative per recuperare il salvabile. Sotto la scure delle continue scosse di assestamento, vennero recuperati oltre 300 mila frammenti in corrispondenza dell’arcone dei santi, della vicina Vela di San Girolamo, della Vela stellata e della Vela di San Matteo. Alla raccolta è poi seguito un lavoro di selezione e classificazione dei frammenti: un enorme e complicato puzzle vecchio di secoli e danneggiato dal sisma. Per il riconoscimento fotografico furono infatti fondamentali le foto a colori scattate in precedenza alla Basilica.
 
I restauratori e i Vigili del Fuoco impegnati in quello che fu ribattezzato il “Cantiere dell’utopia” furono decine per 60 mila ore di lavoro e un costo complessivo di circa 37 milioni di euro.
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